giovedì 5 aprile 2012

Lentamente...obiettivo raggiunto



Seduta davanti al computer verifico ancora una volta…Ho appena finito di pubblicare la pagina sul sito della scuola ” Giornale d’istituto” e voglio essere sicura che tutto sia a posto. Leggo “ Benvenuti nella pagina del nostro giornalino scolastico… Il mio sguardo si rivolge verso il basso “Vincitori premio….2011”, “ Collaboriamo con…”. Guardo il primo numero del presente anno scolastico. Racchiude gli articoli redatti dagli alunni delle diverse classi del nostro istituto. Bella la grafica, le immagini, i contenuti…ne sono veramente soddisfatta. Bel lavoro!!! Si tratta di una conquista importante. Gli alunni possono comunicare e condividere in maniera motivante e piacevole le proprie conoscenze ed esperienze. Le attività realizzate all’interno di una singola classe non restano più confinate nel suo interno ma diventano patrimonio di tutti, contribuendo alla crescita ed all’arricchimento dell’intera comunità scolastica locale. La mia idea è stata finalmente riconosciuta e sostenuta dalla maggior parte degli insegnanti della scuola. Ma quanta fatica, quanta sofferenza per arrivare a questo punto!!! Improvvisamente nella mia mente si accavallano mille immagini, mille ricordi… vado indietro nel tempo a circa tre o quattro anni fa. Ultimo collegio docenti…si tratta di un giorno speciale. Il nostro vecchio dirigente ci sta dicendo addio. Seduto dietro la cattedra, circondato dai membri dell’amministrazione comunale ( il sindaco, il vicesindaco, alcuni assessori), la collaboratrice scolastica legge la lettera di commiato. L’atrio è gremito di gente: docenti ormai in pensione, l’intero collegio docenti, alcuni amici e parenti. La lettura della lettera genera in tutti commozione e malinconia. All ’improvviso si leva un applauso. Avverto una sensazione di vuoto e di tristezza dentro di me. Certamente i nostri rapporti non sono stati molto facili… entrambe persone dal carattere determinato ma con un forte senso di responsabilità. I motivi di conflitto, per l’interesse della scuola, non sono mancati… ma nonostante tutto il nostro rapporto a livello umanitario è veramente molto profondo. Una stima ed un affetto reciproco ci lega profondamente. Abbiamo ancora qualche lavoro da terminare. Pur essendo stata approvata, dall’intero collegio dei docenti, la mia relazione come responsabile funzione strumentale entrambi riteniamo importante definire meglio alcuni lavori prima dell’arrivo del nuovo dirigente. Ci incontriamo durante l’estate, parliamo, ci confidiamo, avverto in lui una grande amarezza…” “Ho tanto ancora da dare alla scuola… avevo in mente ancora tante cose da realizzare. Peccato!!!” mi confida in uno di questi incontri. Intanto inizia il nuovo anno scolastico … dalle autorità europee dell’eTwinning mi viene notificato il riconoscimento delle attività di partenariato svolte l’anno precedente. Sia io che il vecchio dirigente eravamo profondamente convinti della loro validità formativa , vedendo in esse un mezzo molto importante per superare i limiti imposti dalla nostra cultura locale ed un modo per abituare i nostri alunni, tramite il confronto con altri modi di vivere e di guardare la realtà, ad una maggiore flessibilità ed apertura mentale. Con orgoglio e soddisfazione mi reco dal nuovo dirigente portando in mano i certificati di Qualità Europei. Improvvisamente mi trovo di fronte ad un muro di diffidenza e di ostilità. Guarda con piena denigrazione i documenti, mi gira le spalle, esce dalla direzione. Il mio stato d’animo rapidamente subisce un crollo inimmaginabile. Resto fredda, mortificata, pietrificata, immobile…. Pochi giorni dopo arriva l’esito della nostra candidatura al Progetto Comenius. Ne parlo con le mie colleghe di classe, persone molto vicine al mio nuovo dirigente per vincoli di parentela ed amicizia. Individuo nel loro comportamento la conferma di quanto da me sospettato. Mi vedo assalire da frasi, tipo “ Quel cretino è andato via… avrebbe fatto meglio a potenziare la capacità di leggere e scrivere negli alunni piuttosto che pensare alle innovazioni” ed ancora “ Quando mai una macchina ha insegnato qualcosa a qualcuno? … sono porcherie che vanno tolte dall’interno della scuola”. Pur conoscendo quale sarebbe stato l’esito del Comenius, in qualità di responsabile Funzione Strumentale rapporto con enti esterni, mi reco dal dirigente per affrontare l’argomento e per cercare di trovare insieme un modo per implementare le attività previste, anche perché la scuola aveva ricevuto la somma di ben 20.000 euro. Ancora una volta mi trovo di fronte ad un muro di diffidenza “ Mancano le condizioni per realizzare questo progetto nella nostra scuola. Ho deciso di rinunciare a tale somma”. Convinta della validità dell’attività da me svolta, e profonda sostenitrice dell’innovazione scolastica dovuta all’uso delle nuove tecnologie nella didattica, in questo caso dell’eTwinning, ma in ambiti diversi anche LIM, WEB 2.0, multimedialità intraprendo un’opera di persuasione e di convincimento presso il dirigente, affiancata anche da esempi di buone pratiche. Piano piano trovo in lui un mio grande sostenitore. Vincitori GOLD 2010… Il Dirigente rilascia un’intervista per l’opera di multimedializzazione dell’esperienza realizzata, in cui, apertamente e pubblicamente, dichiara l’efficacia formativa dell’attività di collaborazione europea e della importanza delle nuove tecnologie per migliorare il processo di insegnamento/apprendimento oltre che aumentare il livello di motivazione e partecipazione degli alunni nel lavoro scolastico. In pieno collegio dei docenti si fa fautore di queste iniziative. Gradualmente comincia a cambiare anche il comportamento della maggior parte dei docenti della scuola. Ha inizio il presente anno scolastico. Mi viene riconosciuto l’incarico di funzione strumentale per l’area due, connessa all’uso delle nuove tecnologie nella didattica. Memore del passato, presento, non senza timore e perplessità, il progetto relativo alla realizzazione di un giornale d’istituto. Contatto gli insegnanti della scuola per la firma di adesione. Con mia grande sorpresa più del novanta per cento aderisce al progetto. Contemporaneamente molti insegnanti mi contattano per le attività di narrazione e documentazione della pratica didattica, vedendo in esse uno strumento per guidare gli alunni verso una riflessione metacognitiva delle esperienze realizzate, molti mi chiedono consigli e suggerimenti relativi all’utilizzo delle LIM desiderosi di intraprendere anche loro questo percorso innovativo. Certamente la strada verso un pieno processo innovativo, nella mia scuola, è ancora lunga da percorrere, non mancano tuttora resistenze al nuovo che avanza, ma riflettendo sulla mia storia, ho la dimostrazione di come una profonda convinzione nelle proprie idee e nella propria attività, suffragati dal dialogo, dagli esempi e dalle dimostrazioni positive, riescano a superare ostacoli che a volte ci sembrano insormontabili.

4 commenti:

  1. gent. Maria Teresa,
    leggendo questa tua pagina mi sono ritrovato e ritrovo ancora tante realtà scolastiche, dove per portare avanti un'idea diversa ci vogliono fatiche sovrumane. Ho lavorato per anni e lavoro tutt'ora nei progetti Comenius: hai sottolineato bene la loro valenza.
    Ma credo che, fino a quando non sposteremo l'attenzione della scuola dall'insegnamento all'apprendimento, nessun strumento potrà cambiare la mentalità, o sarà asservito alla vecchia logica.
    Complimenti da un collega di Brescia.
    Antonio Agnelli

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    1. Ti ringrazio Antonio, fa piacere incontrare colleghi che la pensano allo stesso modo. Hai detto bene" spostare l'asse del processo formativo dall'insegnamento all'apprendimento. Studiosi di ogni epoca hanno speso fiumi di parole al riguardo. Le stesse indicazioni per il curriculo parlano di "centralità del soggetto che apprende". Cosa che significherebbe mettere in discussione quello che per secoli è stato il fondamento di una scuola trasmissiva,ripetitiva, nozionistica, finalizzata a preparare il lavoratore di una società prettamente industrializzata per rispondere invece alle esigenze dell'alunno di oggi, e partendo dal suo bagaglio di esperienze e conoscenze, quindi dal suo modo di essere e comunicare tentare di guidarlo a diventare un attivo cittadino di una società digitalizzata e globalizzata.

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  2. Spero tanto che la tua esperienza, molto ben descritta, possa essere di aiuto anche ad altri.
    Come dici tu, occorre una gran forza di volontà.
    Ricondiviso :)
    Ciao
    Roberto

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    1. Ti ringrazio Roberto...è proprio questa la motivazione che mi ha spinto a questa narrazione. Io credo moltissimo nel valore della condivisione...

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